Il mondo visto con gli occhi di una donna. Sarebbe tutto così semplice se ...

Sapore di……pinne!

Ecco, è arrivato ottobre, l’aria si rinfresca, le foglie diventano gialle, poi marroni e cadono, mettendo a nudo gli alberi che sembrano degli attaccapanni. Poi, all’improvviso, arriva un vento gelido che corre forte sui prati e si infila nel bosco, sta avvertendo tutti che di lì a poco arriverà sua maestà…. la Neve!

La prima spolverata di neve è arrivata, guardo fuori dalla finestra e la cima del Säntis è bianca, e ripenso che ai primi di  settembre ero ancora al mare, a crogiolarmi al sole e a nuotare in uno dei mari più belli d’Italia……Cala Brandinchi, Sardegna.

La prima volta che andai in Sardegna fu dopo l’esame di maturità, quando mia sorella mi chiese di andare con lei in campeggio a Capo Teulada, non ebbi esitazione, risposi subito:”Siii”! Mia madre tentò di dissuadermi invitandomi con lei e mio padre a Torre Pedrera perché temeva che il traghetto affondasse, ma inutilmente.

Non impiegai molto a convincere la mia amica d’infanzia Federica a seguirmi sull’isola e così prenotammo il traghetto, Civitavecchia-Cagliari, e partimmo.

Fu la prima volta che sentii l’espressione:”devo andare in continente”. Effettivamente dal punto di vista dei sardi Roma, Milano e le altre città sono sul continente.

La voglia di tornare in Sardegna era grande anche perché è da 15 anni che io e mio marito, proviamo ad andarci ma tutte le volte, per colpa del costo troppo alto del traghetto, abbiamo sempre rinunciato, fino ad agosto di quest’anno.

Tutti gli anni a marzo mio marito comincia a scalpitare, comincia a pensare dove andare a trascorrere le ferie. Quest’anno siamo partiti dalla Spagna, che è un mio grande sogno, ma mio marito non era convito, così abbiamo preso in considerazione Vasto, dove eravamo già stati e ci era piaciuto, per poi approdare in Sardegna. A luglio non avevamo ancora prenotato, poi parlando con un nostro amico salta fuori che i suoi genitori hanno una casa vicino a Budoni e che lui va a trovarli e qui scatta l’invito per andare con lui per la bellezza di TRE settimane. Io e mio marito, increduli, ci guardiamo negli occhi e all’unisono rispondiamo:”Siiiiii”!

E via che si parte! Dopo il ferragosto carichiamo la macchina come un mulo, sveglia alle 4,00 di mattina, sosta a Modena per recuperare il nostro amico, e via in autostrada alla volta di Livorno.

E’ stata una strana sensazione, non c’era l’euforia di un viaggio alla scoperta di qualcosa di nuovo, ma la gioia di ritrovare qualcosa di bellissimo che è rimasto invariato nel tempo, una certezza.

L’appartamento era verso l’interno, in montagna in un paesino di venti case forse, con quattro cani e la chiesa, ma una vista panoramica notevole, per non parlare della posizione strategia rispetto le spiagge. Budoni si trova nel mezzo di quel pezzo di costa sarda con le spiagge più belle a partire da Cala Brandinchi, Capo Coda Cavallo, spiaggia La Cinta, Cala Ottiolu, ecc..

C’è un dubbio che mi assilla tutte le volte che vado in ferie al mare, alzarsi presto e godersi la quiete della spiaggia ancora senza turisti, oppure dormire fino a metà mattinata e poi andare al mare? Così, visto che avevamo tre settimane a disposizione, abbiamo fatto la prima settimana sveglia verso le otto e poi in spiaggia, e poi, per raggiungere le spiagge più lontane ho costretto il marito ad alzarsi alle sette di mattina per partire alle otto! Non era molto contento, però ne è valsa la pena!

Un’altro dubbio che ho quando vado in ferie con altre persone che non conosco, è se andremo d’accordo oppure no, o meglio, se riusciremo ad instaurare quel feeling giusto per convivere e condividere la vita in ferie e quindi far combaciare i desideri e le esigenze di tutti, senza scontentare nessuno.

In questo caso si è andati oltre, grazie alla pazienza di Andrea, siamo tornati bambini!!

E quindi mi sono ritrovata a dover fare le foto al marito che si cala nei panni di un lottatore di Sumo e si fa mettere al tappeto da Andrea, ai due “ragazzotti” mentre provano le coreografie del balletto sincronizzato in mare e dulcis in fundo, immortalare i due baldi giovani (si fa per dire) durante una capriola tra le onde, in cui magicamente i costumi spariscono e mostrano, a tutti i passanti, il lato B bianco latte da far invidia, con relativa domanda:”Si è visto?”, e relativa risposta, di una signora che per disgrazia si trovava sul bagnasciuga in quel momento:”Eeee che si è visto!!”

Io piegata in due dalle risate, ho impiegato un’ora per riprendermi!

Ogni estate che si rispetti ha il suo tormentone, ovvero una canzone che suona giorno e notte ma che comunque non ti stanca e fissa nella mente quei momenti spensierati che poi non torneranno più, ebbene il nostro tormentone è stato….”Sapore di…pinne!”, ovviamente datato come noi!

 

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